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Clima: Meloni al G20, dall’Italia 3 miliardi all’Africa

Risorse in 5 anni per iniziative di mitigazione e adattamento

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato l’urgenza di coinvolgere tutti nel contrasto al cambiamento climatico, sottolineando che l’adozione di misure di mitigazione è cruciale, specialmente per i Paesi del sud globale. Durante la prima sessione del G20 a New Delhi, ha annunciato un impegno significativo: l’Italia destinerà oltre il 70% del Fondo Italiano per il clima all’Africa. Questo si traduce in 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, destinati equamente a iniziative di mitigazione e adattamento.

Questo impegno rientra nel ‘Processo di Roma’, avviato con la Conferenza su migrazione e sviluppo, che mira a costruire nuovi modelli di relazioni internazionali basati sulla parità, promuovendo lo sviluppo e la migrazione legale, mentre combatte le reti criminali di trafficanti di immigrazione illegale.

La presidente del Consiglio ha citato Enrico Mattei, fondatore di Eni, come ispirazione per un ampio Piano di cooperazione e sviluppo. Questo piano mira a bilanciare la crescita sostenibile dell’Italia con lo sviluppo degli Stati partner. Meloni ha sottolineato l’obiettivo di diventare un ponte tra Europa e Africa, promuovendo partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenendo la sicurezza energetica delle nazioni africane e mediterranee.

Il summit G20 a New Delhi è stato aperto dal presidente indiano Narendra Modi, che ha annunciato la Global Biofuel Alliance. Modi ha richiamato l’importanza di affrontare la crisi di fiducia globale e ha strutturato il vertice in due sessioni focalizzate su ‘Una Terra’ e ‘Una Famiglia’, riflettendo l’approccio indiano all’inclusività, alla ricerca di soluzioni e all’ambizione.

Un momento storico si è verificato con l’ingresso ufficiale dell’Unione Africana come membro permanente del G20. Questo passo è stato accolto con applausi dai leader presenti, segnando un importante riconoscimento dell’organizzazione continentale composta da 55 Stati.

Gli sherpa dei Paesi del G20 hanno raggiunto un accordo sul linguaggio da utilizzare per descrivere la situazione legata alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Questo accordo, simile al modello adottato nel G20 Bali del 2022 ma leggermente modificato, è stato accettato da G7 e Cina, preparando la strada per il comunicato finale del vertice. La Russia si trova in una posizione isolata e deve ora accettare il testo concordato.

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