CronacaItalia

Sette anni fa il terremoto di Amatrice

Con 239 rintocchi la cittadina ricorda le vittime del sisma

Amatrice, 24 agosto 2016 – Sette anni fa, esattamente alle 3.36 del 24 agosto 2016, un terremoto devastante colpì il Centro Italia, scatenando una sequenza di eventi distruttivi che si prolungò fino ai primi giorni del 2017. La catastrofe coinvolse ampie porzioni del territorio nazionale, interessando quattro regioni e lasciando dietro di sé una scia di distruzione e dolore. Le vittime furono oltre trecento, molti rimasero feriti e migliaia furono costretti a lasciare le loro case, mentre borghi e città intere vennero rase al suolo o gravemente danneggiate. Luoghi cari al cuore degli italiani, come Amatrice, Norcia, Accumoli, Arquata e molti altri, subirono danni irreparabili. La ferita causata da quella catastrofe rimane ancora aperta.

Meloni: la ricostruzione incompiuta fa male

La leader del partito Giorgia Meloni ha sottolineato con franchezza l’incompiutezza della ricostruzione, evidenziando i problemi che persistono. “A sette anni dal terremoto, la ricostruzione è ancora lontana dall’essere completata”, ha affermato. Meloni ha rimarcato che molte famiglie sono ancora costrette a vivere lontano dalle proprie abitazioni, e molte aree faticano a ritrovare la normalità. La politica ha espresso preoccupazione per i ritardi accumulati e le criticità ancora presenti.

Diversi ritardi da colmare e criticità da affrontare

La ricostruzione delle zone colpite dal terremoto è stata segnata da numerosi ritardi e sfide. Questo è ciò su cui si è concentrata l’attenzione di Giorgia Meloni. La politica ha indicato che esistono ancora molte problematiche da risolvere e ostacoli da superare. Ha sottolineato il lavoro di collaborazione tra diverse istituzioni e organizzazioni, compreso il ministro per la Protezione Civile Musumeci, il Commissario Castelli, la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i Comuni del cratere.

Ricostruire è un obbligo e un volano per l’economia

Meloni ha riaffermato che la ricostruzione non è solo un obbligo morale delle istituzioni, ma rappresenta anche un’opportunità economica per il paese. Ha descritto la sfida come enorme ma possibile da vincere attraverso uno sforzo collettivo. La politica ha indicato come negli ultimi mesi siano state messe in atto misure per accelerare la ricostruzione sia nel settore privato che in quello pubblico, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti privati e creare le basi per un nuovo sviluppo economico.

Tajani: abbiamo impresso un cambio di passo

L’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha affermato che negli ultimi tempi si è finalmente visto un progresso nella ricostruzione. Ha sottolineato un aumento delle erogazioni dei fondi nel 2023 rispetto all’anno precedente e ha attribuito questo incremento anche alla semplificazione delle procedure burocratiche e al maggiore supporto ai Comuni.

Investire nella comprensione dei terremoti

Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, ha fatto appello a un maggiore investimento nella comprensione dei terremoti. Ha sottolineato che studiare la Terra e comprendere meglio questi fenomeni può contribuire a proteggere le vite umane, le abitazioni e l’ambiente. Ha ribadito che, sebbene i terremoti siano inevitabili, una migliore conoscenza di essi può portare a una migliore prevenzione e preparazione.

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