Kosovo: Alta tensione alla frontiera – Chi sono i responsabili dell’attacco armato?
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Nella regione del Kosovo del Nord, a maggioranza etnica Serba, si è verificato un attacco armato che ha scatenato una violenta tensione alla frontiera tra Kosovo e Serbia. Secondo le autorità kosovare, un gruppo di circa 30 uomini armati avrebbe attaccato le forze di polizia, provocando la morte di tre aggressori e di un agente di polizia. Le indagini sono ancora in corso per identificare i responsabili dell’imboscata.
Il gruppo armato, composto principalmente da cittadini serbi secondo le autorità kosovare, avrebbe bloccato un ponte di accesso al villaggio di Banjska utilizzando due camion agricoli. Quando la polizia si è avvicinata, gli uomini hanno aperto il fuoco e si sono barricati in un vicino monastero serbo-ortodosso, dando luogo a scontri a fuoco sporadici. Dopo un lungo stallo, il gruppo armato ha infine abbandonato il monastero, alcuni dei membri sono stati arrestati, mentre altri si sono dati alla fuga verso la Serbia.
Durante l’assedio, sono state sequestrate una serie di armi, tra cui fucili d’assalto, mitragliatrici, fucili di precisione, mortai, lanciarazzi anticarro e bombe a mano. Inoltre, sono stati mostrati 20 veicoli, tra cui SUV, e un camion blindato, alcuni dei quali presentavano il logo della missione di mantenimento della pace della NATO, la Kfor.
Al momento, non è del tutto chiaro chi siano gli aggressori e chi li sostenga. Il governo del Kosovo afferma che si tratti di cittadini serbi provenienti dal Kosovo e accusa Belgrado di essere coinvolta nell’attacco. Tuttavia, le autorità serbe negano qualsiasi coinvolgimento e sostengono che si tratti di serbi del Kosovo.
Questo scontro rappresenta uno dei più gravi incidenti tra i due Paesi dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo nel 2008 e giunge dopo mesi di sforzi volti a normalizzare i rapporti tra le due nazioni.
Il primo ministro del Kosovo, Albin Kurti, ha dichiarato che questa violenza cambierà per sempre la situazione nella regione. Ha inoltre accusato la Serbia di sostenere il gruppo armato, mentre il presidente serbo Aleksandar Vucic ha negato le accuse e ha affermato che si tratta di una “brutale pulizia etnica” condotta dal governo kosovaro.
La comunità internazionale è preoccupata per l’escalation delle tensioni tra Kosovo e Serbia e ha invitato entrambi i governi a evitare azioni o retorica che potrebbero acuire ulteriormente la situazione.
Le indagini sono ancora in corso per identificare i motivi di questo attacco e per portare alla giustizia i responsabili. La situazione in Kosovo rimane tesa e potenzialmente pericolosa, con la Russia che ha dichiarato di monitorare attentamente gli sviluppi della situazione come principale alleata della Serbia.
Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questo incidente e a fornire aggiornamenti tempestivi sulla situazione nella regione del Kosovo.