Ecuador, elezioni nel segno dell’insicurezza e del cambiamento
Oltre 13 milioni di votanti convocati mentre il paese si confronta con sfide politiche e criminali
Oltre 13 milioni di cittadini ecuadoriani sono pronti a votare, ma il clima è teso e l’ansia prevale. Le elezioni presidenziali e legislative si svolgono in un contesto di profonda insicurezza e incertezza politica, dopo il controverso scioglimento del Parlamento da parte del presidente Guillermo Lasso lo scorso maggio, una mossa che ha scosso il paese.
Un tragico evento ha gettato ulteriori ombre sulla situazione: il noto giornalista Fernando Villavicencio, candidato del partito Construye, è stato ucciso il 9 agosto, colpito da tre colpi alla testa. Questo crimine politico ha scosso una popolazione già distante dalle élite dirigenti. Molti elettori rimangono indecisi, e nel panorama di 8 candidati in lizza, il 50% non ha ancora scelto. Un primo turno presidenziale richiede il 40% dei voti, con almeno 10 punti di distacco dal secondo.
I sondaggi indicano Luisa Gonzalez, avvocato socialista vicino all’ex presidente Rafael Correa, come favorita. Tuttavia, la scomparsa di Villavicencio e le ipotesi su di essa hanno influenzato la dinamica della competizione. Al secondo posto si trova il giornalista Christian Zurita, con la sua collega Andrea Gonzalez. Al terzo posto c’è Jan Topic, un ex legionario francese divenuto uomo d’affari di successo.
L’eventuale secondo turno potrebbe cambiare gli equilibri tra i candidati, con potenziali alleanze tra forze di diversa fede politica. Alcuni candidati hanno firmato un accordo per la sicurezza e la pace, chiedendo misure per garantire un processo elettorale regolare.
Le forze dell’ordine saranno schierate in tutto il paese per garantire la sicurezza delle elezioni, che si svolgeranno tra le 7 e le 17, con la possibilità di voto telematico per chi risiede all’estero. I risultati preliminari saranno annunciati durante la notte dalle autorità elettorali.
Queste elezioni sono vitali per l’Ecuador, un paese di 18 milioni di abitanti che ha affrontato sfide legate al traffico di cocaina proveniente dai paesi vicini. L’assassinio di Villavicencio ha spinto il presidente Lasso a dichiarare uno stato di emergenza di 60 giorni per garantire il regolare svolgimento delle elezioni.