Corruzione e traffico in carcere: Il ‘Paese dei Balocchi’ di Biella svelato dalla Polizia
Agenti corrotti trasformano il carcere in un centro di traffico di droga, cellulari e farmaci.
Biella, 5 settembre 2023 – Un’operazione di polizia senza precedenti ha rivelato un oscuro sotto-mondo all’interno del carcere di viale dei Tigli a Biella. Cinquantasei persone, tra cui agenti penitenziari, detenuti e familiari dei detenuti, sono state coinvolte in un giro di corruzione e traffico di droga, cellulari e farmaci che aveva trasformato la prigione in un “Paese dei Balocchi” per alcuni e in un inferno per altri.
L’inchiesta è stata condotta dalla Squadra mobile di Biella, che ha lavorato duramente negli ultimi anni per smascherare questa rete criminale. Il caso più recente ha visto l’arresto di Graziano Oliva nel dicembre 2022, un agente accusato di cessione di sostanze stupefacenti, corruzione e istigazione alla corruzione all’interno del carcere. Due detenuti sono stati anch’essi indagati per detenzione di droga e cellulari, oltre a resistenza a pubblico ufficiale.
L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di un’organizzazione all’interno del carcere, gestita da detenuti con la complicità di agenti penitenziari corrotti. Quest’organizzazione si occupava del traffico di droga, cellulari e schede SIM dietro le sbarre. Testimoni hanno descritto il carcere come un luogo dove “puoi trovare quello che vuoi,” inclusi smartphone e tablet di ultima generazione che ancora non erano in vendita sul mercato.
Gli agenti coinvolti, noti come i “cavalli blu,” venivano pagati da 600 a 1.500 euro a seconda del tipo di “pacco” che facevano entrare in carcere. L’elenco dei reati contestati è impressionante e includeva introduzione e cessione di sostanze stupefacenti, introduzione di telefoni cellulari e sim card, corruzione, istigazione alla corruzione, ricettazione, estorsione e falso in atto pubblico.
Degli 89 indagati, 56 sono stati sottoposti a misure cautelari. Tre guardie carcerarie sono agli arresti domiciliari, altre tre hanno avuto la sospensione dall’esercizio dell’ufficio di agente penitenziario in attesa degli interrogatori di garanzia. Inoltre, 33 detenuti e 5 ex detenuti sono stati messi in custodia, mentre 12 familiari di detenuti sono agli arresti domiciliari. Un agente di polizia penitenziaria era stato già arrestato nel dicembre precedente.
L’indagine, iniziata nel 2019, ha esaminato le dinamiche relative allo smercio di tabacchi in carcere, ma si è poi estesa al traffico di droga e apparecchiature telefoniche e informatiche. Le dichiarazioni dei detenuti sono state fondamentali per ricostruire questa intricata rete criminale, che operava in “piazze” organizzate in base ai piani, reparti e sezioni del carcere.
Il procuratore capo di Biella, Teresa Angela Camelio, ha spiegato che una perquisizione in carcere nell’aprile 2021, apparentemente fallimentare nei risultati, è stata il punto di svolta dell’indagine. Ha permesso agli inquirenti di stabilire comunicazioni con alcuni detenuti, svelando così la trama dei traffici illegali, delle complicità e delle modalità di gestione.
Tra le tattiche utilizzate per introdurre la merce illecita in carcere c’erano l’invio attraverso pacchi postali a nominativi fittizi e il lancio di materiale dall’esterno durante i colloqui con i parenti, con la complicità di alcuni agenti penitenziari. Sorprendentemente, droga e telefoni venivano spesso nascosti in confezioni di cibo, come tavolette di cioccolato e torroncini.
Il procuratore ha sottolineato che senza la complicità degli agenti, il traffico non avrebbe raggiunto tali dimensioni e non avrebbe potuto soddisfare la crescente domanda tra i detenuti tossicodipendenti. La comunità di Biella ora attende di vedere come questa vasta rete di corruzione e traffico verrà smantellata e punita dalla giustizia.